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Padre Giuseppe Bertinato, il nuovo direttore dell'istituto, ritornato a Modena dopo trent'anni, si presenta
Come sta? Ben tornato! Si ricorda di me? Ma é rimasto sempre quello! Cioè quello di 30 anni fa!
E io spesso rispondo: mi sento un riciclato, quasi un effetto “collaterale” della mancanza di preti...
... e se fossi io a farmi le domande, ad autointervistarmi? Proviamo!

Padre Giuseppe Bertinato (a destra), Direttore del Sacro Cuore, e Uber Sala (al centro),
Presidente dell'Associazione Ex Allievi,
consegnano una targa ricordo a Luciano Pavarotti
in occasione dell'inaugurazione del nuovo teatro Sacro Cuore

Davvero si sente un riciclato?
Si, ma è chiaro che non vorrei essere 'riciclato' solo nel senso di ri-usato e quindi di seconda mano, ma anche, (é presunzione?) come qualcosa di ancora valido, che non si butta troppo frettolosamente...

E si sente accolto così?
Si, ed è bello sentirsi gratificati da tanto affetto e riconoscenza, aldilà di quanto uno sente di meritarsi. E' come gustare in anticipo il frutto di quel legame educativo che lega ogni docente in rapporto genitoriale ai propri allievi e trasforma la sua professione in vocazione formativa.

Che impressioni ha provato tornando dopo tanti anni?
A parte l'affetto di cui parlavo e che mi rende riconoscente, ci sono delle novità come l'affido alla nostra Congregazione della parrocchia della Cittadella e del Santuario del Murazzo che allargano l'impegno della comunità religiosa. Le strutture della scuola sono rimaste sostanzialmente inalterate ma è continuato e continua costante lo sforzo della loro messa a norma. Ampiamente positiva poi è l'impressione dell'avvenuto aggiornamento e diversificazione dell'offerta formativa, delle attività di sostegno, dei corsi integrativi che fanno del Sacro Cuore una scuola qualificata e che gode di meritata stima. Un tesoro prezioso di cui essere consapevoli ed attenti custodi e promotori.

Ed in questo contesto quale pensa debba essere il suo compito specifico?
Per quanto mi sarà possibile attuarlo, mio compito primario è senz'altro quello di costruire 'ponti' e sinergie tra le varie componenti scolastiche, la comunità e la parrocchia; essere un po' per il motore di una macchina, mi si perdoni l'immagine da 'ferrarista', come l'olio che lubrifica il funzionamento dei vari ingranaggi, prevenendo e sanando attriti e surriscaldamenti. Non meno importante è il compito di continuare e coordinare l'aggiornamento e l'innovazione. Altra mia responsabilità poi, ovviamente partecipata e condivisa, è promuovere la formazione in senso generale come particolarmente nel solco del carisma di San L. Murialdo; e questo per docenti, allievi e genitori.

Ora spingiamo lo sguardo al futuro: cosa prevede e si augura?
L'augurio è rivolto ad un Sacro Cuore sempre più aperto alla Congregazione, alla Chiesa locale ed alla città, in collaborazione con le realtà scolastiche statali; possibilmente punto di riferimento valoriale per tante famiglie, ragazzi e giovani, come lo è stato finora; sostenuto anche economicamente (come già si cerca di fare), in attesa del riconoscimento finanziario della parità, diritto e non privilegio, riconosciuto in quasi tutta Europa. La previsione ed insieme l'impegno a breve termine, sono quelli di favorire la realizzazione delle condizioni migliori per un graduale passaggio in mani laiche del ruolo gestionale della scuola, assicurandone la continuità educativa, cattolica e carismatica.

Certo il lavoro non mancherà ma le premesse per una feconda collaborazione ci sembra non manchino. Ed è su questo e, ovviamente, sull'aiuto e protezione del Murialdo, che faccio sicuro affidamento!

Il Direttore Padre Giuseppe Bertinato